Intervista su Blog.Bisaccia.info

July 2010

(only in Italian):

 Ciao Leandro, grazie per aver accettato. Puoi raccontarci qualcosa su di te?

Oltre ad essere il direttore artistico ed uno dei fondatori di Interferenze nel 2003, mi occupo in generale di estetica dei nuovi media ed in particolare di sound art: sono un curatore e collaboro da qualche anno con Blow-Up, una delle principali riviste italiane di musiche alternative ed elettronica, e con altre testate come Neural.

 Cos’è Interferenze e come nasce?

Interferenze nasce nel 2003 a San Martino Valle Caudina, ai confini occidentali dell’Irpinia. Nato come evento focalizzato soprattutto sulle musiche elettroniche, nel corso del tempo il festival ha allargato l’attenzione al panorama delle arti legate alle nuove tecnologie, diventando via via una sorta di laboratorio che parte dal territorio rurale e dai suoi elementi caratterizzanti (identità, tradizioni, ambiente naturale, paesaggio, patrimonio enogastronomico) per aprirsi alle espressioni più avanzate dei linguaggi legati all’estetica dei nuovi media come forme di rimediazione e di condivisione per diffondere conoscenze e nuove esperienze nella sfera pubblica.

 Come mai avete scelto Bisaccia come location?

Bisaccia possiede una serie di caratteristiche storiche, culturali e geografiche che la rendono un luogo perfetto per esplorare il tema attorno al quale il festival sta lavorando in questi anni: “Rurality 2.0″. Un luogo a partire dal quale è possibile indagare una visione diversa dell’ambiente naturale che, attraverso il paesaggio rurale, le terre periferiche e i “luoghi fuori luogo” intravede il senso ultimo di una complessa azione di riappropriamento dell’identità e della sostenibilità del territorio. Attraverso l’esplorazione dei territori più avanzati dell’espressione artistica, e la scoperta delle relazioni, inaspettate, originali, affascinanti che essi hanno con l’ambiente naturale, il cibo, la cultura tradizionale.

 Com’è andata l’edizione di quest’anno?

I risultati di questa quinta edizione sono pienamente soddisfacenti. Ci attendeva un lavoro molto complicato sotto diversi punti di vista: il festival ritornava dopo tre anni di pausa e per la prima volta dopo quattro edizioni a San Martino Valle Caudina, Interferenze si svolgeva in una zona completamente nuova per noi. Peraltro, nè Provincia nè Regione hanno ritenuto opportuno appoggiare l’evento, che ormai ha trovato una dimensione internazionale riconosciuta da qualche anno ma fatica ancora, purtroppo, ad essere compreso dalle istituzioni locali. Pochi festival possono annoverare, per esempio, un’edizione giapponese, come è accaduto a noi quest’anno a Tokyo, dove a fine giugno abbiamo cercato di esportare una visione culturale diversa ed innovativa dell’Irpinia, eppure solo il Comune di Bisaccia ed il GAL CILSI, ai quali va il nostro sentito ringraziamento, hanno deciso di supportare l’evento, insieme al contributo fondamentale di un soggetto privato come l’Italpack. I risultati immediatamente percepibili sul territorio, in ogni caso, sono decisamente confortanti in termini di affluenza: per una settimana a Bisaccia e dintorni c’è stato il tutto esaurito e l’intera area ha risentito in termini decisamente positivi del movimento di pubblico creato dall’evento.

 Avete già piani per il prossimo anno?

Il nostro obiettivo è lavorare ad un progetto a lungo termine con il Comune di Bisaccia e gli altri enti in Alta Irpinia affinchè Interferenze diventi per il territorio un punto di riferimento attraverso il quale veicolare attraverso i linguaggi delle nuove tecnologie la cultura, le tradizioni ed i valori dell’intera area. Crediamo che attorno ad eventi che comunicano il territorio in maniera innovativa si possa costruire una visione altra delle nostre aree e che si possa lavorare con successo su target turistici “verticali”, obiettivo fondamentale per i territori rurali nell’epoca del web e delle nuove tecnologie.

 Se sì, la location sarà di nuovo il Castello di Bisaccia?

Non scopro certamente nulla di nuovo dicendo che il Castello di Bisaccia rappresenta un patrimonio culturale di importanza capitale per l’intera Irpinia. E’ un luogo straordinario anche per realizzare un evento in cui tradizione e tecnologie, storia e sperimentazione estetica, cultura urbana e rurale si fondono. Nei prossimi mesi ci incontreremo con il Comune di Bisaccia per verificare le condizioni per un progetto a lungo termine che ovviamente avrà al centro il Castello Ducale. Voglio infine ringraziare tutti i bisaccesi per l’accoglienza ricevuta e per il supporto dato all’evento. Con l’augurio di rivederci il prossimo anno.

(Patrick Guido Arminio)