Una idea sonora del Sur: prácticas del sonido en Chile

Universidad de Valparaíso / Festival Tsonami
Valparaíso
3 dicembre 2018

(nell’ambito del seminario “Territorios Sonoros”)

dicembre 2018

La sound art è sempre più, negli ultimi anni, al centro dell’interesse di artisti, curatori e studiosi e si configura come ambito innovativo di sperimentazione, studio e ricerca, all’interno dei territori dell’arte contemporanea.
Riconosciuta come disciplina e categoria generata da una serie di modelli di sapere legati alla tradizione culturale Occidentale europea e dell’anglosfera, la sound art si rivela oggi come ambiente in cui emergono una serie di pratiche che insistono su ‘altre’ coordinate geografiche, estetiche e culturali.
In questo terreno in movimento ed espansione, viene in evidenza il lavoro condotto in Cile dal gruppo di ricerca che ruota intorno al festival Tsonami di Valparaíso, in cui trova campo di applicazione e condivisione il lavoro sviluppato da artisti che sperimentano metodi e processi nei quali si il suono si interseca con le tecnologie digitali e con approcci non convenzionali all’ascolto.
Questa lecture si focalizza specificamente su due lavori sviluppati da altrettanti artisti cileni: un’installazione basata su un progetto di registrazione realizzato da Fernando Godoy nel 2012 nel deserto di Atacama ed “Antartica 1961-1996”, un’installazione interattiva audiovisuale di Alejandra Perez Nuñez.
L’analisi di questi casi di studio implica un approccio critico rispetto a nozioni come i confini, le “nuove” geografie, le pratiche di mapping, la materialità del suono, così come un nuovo possibile accostamento al suono del Sud. Si tratta di due opere che ci invitano ad intraprendere un percorso costruito lungo direttrici inusitate, in deriva sonora verso un Sud geografico frantumato in una serie di ‘rotte’ acustiche che mettono in discussione il senso di una storia lineare, interrogato attraverso punti d’ascolto che consentono di ‘sentirne’ e captarne i suoi lati nascosti.