The Third Soundscape / New Geographies of Sound

_ BEK – Bergen Center for Electronic Arts
Bergen
1 novembre 2016

novembre 2016

La riscoperta creativa dell’esplorazione attraverso il suono apre nuovi spazi di riflessione sui processi di profonda trasformazione che stanno riguardando i territori ed i paesaggi contemporanei. Il suono può aiutare a decolonizzare il nostro sguardo e a rivelare geografie e spazi che sono nascosti nelle pieghe delle mappe moderne, mettendo in discussione le combinazioni autorizzate di materiali, aprendo il paesaggio sonoro come un archivio nel quale documenti, voci, oggetti e silenzi sono sepolti. La cultura occidentale ha prodotto rovine abbandonate e luoghi deterritorializzati ed è necessario venire ia patti con questi luoghi fuori luogo, interrogando le loro storie sconosciute e nascoste, ascoltandoli con il senso di anticipo che i migranti hanno.

Essere presenti nei luoghi e nel mondo significa sperimentare uno sguardo ed un ascolto differente nello spazio circostante, uno sguardo ed un ascolto lento che procede al ritmo di un viaggio intimo che chiama in questione il sè. Questa presentazione esamina una serie di pratiche sviluppate nel corso di alcuni progetti (Interferenze new arts festival, Liminaria, Calitri Temporary Orchestra, Barsento Mediascape) con l’obiettivo di attraversare luoghi abbandonati e rurali con il suono.

Essa si concentra sulle modalità tramite le quali queste pratiche possono aprire spazi estetici inusitati, creando un senso diverso dei luoghi che ha molto a che vedere con l’esperienza: esplorazioni sonore di un luogo come una costruzione sociale e politica. Tutti i lavori sviluppati durante questi progetti dimostrano quanto la sound art e la pratica del field recording possano immergerci profondamente nei livelli dell’immagine e del linguaggio per “trasmetterci un potente senso di spazialità, atmosfera e tempo”, come ha scritto Peter Cusack.