Sound and new media art practices in the rural context

UNESCO / CRESPIAL
Cuzco
16 marzo 2015

Faculdade de Belas-Artes da Universidade de Lisboa – FBAUL
Lisbona
8 dicembre 2013

Faculdade de Belas-Artes da Universidade de Porto – FBAUP
Porto
5 dicembre 2013

Reykjavík Art Museum – Hafnarhús
Reykjavík
23 giugno 2012

Nam June Paik Art Center
Gyeonggi-do
4 gennaio 2012

marzo 2015

Come scrive Iain Chambers, negli ultimi anni “Il ‘mondo’ si è frantumato in diverse geografie, ognuno il luogo di sensi e direzioni
diversi”. Le aree rurali, che soffrono di svantaggi in termini di infrastrutture, servizi, saperi tecnici ed opportunità, sono caratterizzate da elementi fortemente connotativi come la sostenibilità e l’identità culturale. Nel tempo della crisi, stiamo cominciando a considerare l'”emergenza” di nuovi valori culturali, sperando che essi possano portare ad una riflessione profonda anche di tipo socio-economico. Se “gli artisti possono essere scintille possibili della futura interazione tra cultura e società” (Yukiko Shikata), fare esperienza della ruralità attraverso l’arte e le nuove tecnologie può aiutarci a “ri-disegnare” il territorio rurale secondo logiche innovative e sostenibili.

Questo intervento è focalizzato su una serie di casi concreti legati alle pratiche sonore e di new media art all’interno delle aree rurali. Da questi esempi, si può inferire come i paesaggi e le tradizioni di questi territori possano diventare segnali di una modalità differente di approccio rispetto a quei luoghi che sono marginalizzati nel processo di sviluppo della società contemporanea, ma che rappresentano un patrimonio inestimabile dal punto di vista culturale ed ambientale.

Dal festival di new arts Interferenze a Liminaria, da Suoni dal confine al progetto The Third Soundscape, l’esplorazione del contesto rurale attraverso il suono e le arti legate alle nuove tecnologiche non significa semplicemente gettare uno sguardo su “un fotogramma statico della realtà” (Chambers), ma soprattutto allargare la nostra visione dei “luoghi fuori luogo”.

Stringere il focus su questi luoghi marginalizzati significa predisporsi ad un approccio nuovo, diverso verso il territorio rurale, attraverso il quale si possa estrarre dalle pieghe dei confini un modo alternativo e sostenibile per riappropriarsi del paesaggio rurale nell’era post-digitale.