“Dallo sviluppo degli ambienti tecnologici dell’informazione digitale, emerge una natura “nuova”, che muta l’approccio estetico moderno in una visione completamente dischiusa, dove emergono nuovi spazi che ridefiniscono la percettività sensoriale e fisica, generati nell’ibridazione continua tra materiale ed immateriale, analogico e digitale, visibile ed invisibile.
Una visione rimediata, che decostruisce i canoni e le contrapposizioni dell’estetica moderna per ridefinire in maniera più ampia e problematica il rapporto tra arte e tecnologie, la percezione culturale dei media, delle tecnologie informatiche e telematiche, della robotica, della vita artificiale, per entrare in territori inesplorati ed elidere ogni tipo di confinamento…“
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