Traslazioni sonore: muoversi negli spazi acustici della contemporaneità post-digitale

Muoversi negli ambienti acustici, nei soundscape, negli spazi sonori della contemporaneità significa attraversare un universo deterritorializzato, fluido, flessibile, costruito sulla pratica soggettiva dell’ascolto e generato dallo sradicamento dei contenuti sonori dalle fonti. Un contesto nel quale le registrazioni sonore viaggiano in interazione in un processo di influsso e di pervasione reciproca.

Si tratta di una condizione d’ascolto definita da una mobilità estensiva all’interno di spazi, luoghi e paesaggi che dissolve i confini tra globale, locale ed ambienti digitali discreti, rendendo la cognizione sonora impossibile da collocare in riferimento ad una specifica fonte situata fisicamente. Essa prelude al fatto che, in ragione della costante natura transitoria del suono, nessun tipo di identità ‘locativa’ possa essere desunta dalla pratica dell’ascolto.

L’analisi presentata in questo scritto, che verte proprio su questa condizione, sulla sua transitorietà e sulle situazioni di ascolto ‘amorfe’, ma particolarmente produttive dal punto di vista spaziale e temporale che essa genera, si fonda su una serie di punti di vista critici introdotti all’interno dei new media studies dalla prospettiva post-digitale, diventata terreno di indagine teorica e pratica sempre più battuto negli ultimi anni da parte di studiosi accademici, curatori ed artisti.

Immersi in questi spazi fluidi, mutevoli e nomadici, ci accostiamo a geografie impossibili da mappare: attraversando questi ambienti, riscopriamo la possibilità di immaginarli e costruirli rendendoli territori complessi, adoperando la pratica dell’ascolto per fermarci, immergerci, ripartire o fluttuare, facendo esperienza degli infiniti mondi sonori possibili generati dall’esperienza soggettiva.” (p. 185)

Imago - Studi di cinema e media, 14. Dossier: Ears Wide Open – anno VII n. 2
Roma: Bulzoni 175-185
a cura di Marta Perrotta e Tiziano Bonini
Italiano, ISBN 9788868970932