Paisajes del sur/paisajes sonoros: otros espacios y territorios del sonido

Il tema dell’alterità delle arti sonore non europee o dell’anglosfera, nell’ambito dei discorsi para-musicali costruiti in Occidente nel corso delle ultime decadi, è attualmente oggetto di riflessione da parte di artisti, curatori e studiosi che, ispirati da un approccio postcoloniale o decoloniale, hanno introdotto attraverso le loro pratiche o riflessioni teoriche una serie di questioni relative all’applicazione della categoria di “sound art” rispetto a lavori che nascono in contesti non europei e non nordamericani.

Al centro di questo articolo, vi è una riflessione intorno ad un possibile riorientamento verso sud delle pratiche sonore legate all’arte, come una modalità di attraversamento politico, ecologico, culturale e di riconfigurazione delle arti sonore così come definite dai modelli e dai discorsi legati alla tradizione dei sound studies. Questo scritto prende in considerazione specificamente due lavori sviluppati da artisti sonori latinoamericani: un’installazione / progetto di registrazione sviluppato nel 2012 da Fernando Godoy nel deserto cileno di Atacama e “2487”, un’installazione web e sonora di Luz Luz María Sanchez che si concentra sulle pratiche della violenza nell’area di confine tra USA e Messico. L’analisi di questi due casi di studio è collegata ad un approccio critico rispetto a nozioni come le “nuove” geografie, i confini, le mappature, la materialità del suono, così come ad un possibile accostamento “verso” Sud delle arti sonore.

Riorientando le arti soniche verso Sud, costruendo connessioni temporanee e aprendo spazi estetici di interazione tra territori e geografie diverse, possiamo occuparci di narrazioni che sollevano domande diverse: è possibile riformulare un “pensiero meridiano”, che può essere espresso attraverso una voce indipendente ? È possibile pensare a un processo di autorappresentazione incorniciato in una complessità di “territori sovrapposti e storie intrecciate” da cui può emergere un Sud multidimensionale e ibridato? Nelle sue risonanze e nelle sue dissonanze, questo approccio critico apre le porte a un riorientamento della pratica dell’ascolto che, attraverso un approccio estetico che diventa politico, offre un altro possibile accesso alla complessa esperienza di attraversare territori e abitare spazi e luoghi nell’era contemporanea.

CARMA Colombian Art Research Magazine Journal (1)
Bogotá: Escuela Colombiana de Ingeniería Julio Garavito, 73-98
Spagnolo/Inglese, ISSN 2619-2950
peer reviewed