Nuove geografie del suono. Spazi e territori nell’epoca postdigitale

I processi di profonda trasformazione in atto nei territori e nei paesaggi all’inizio del XXI secolo sono diventati negli ultimi tempi oggetto di studio da parte di geografi, sociologi, antropologi ed artisti, interessati ad approfondire, attraverso di essi, una visione critica dei sistemi economici e politici, di antropizzazione e di colonizzazione culturale innescati dalle dinamiche del capitalismo globale.

Questo libro si propone di indagare alcune di queste trasformazioni, inquadrandole in riferimento alle prospettive di ricerca offerte dagli studi culturali e postcoloniali, a partire dall’analisi di una serie di pratiche estetiche legate al suono (sound art, paesaggio sonoro) che nascono dall’esperienza delle geografie in emersione dal contesto post-globale. Aree rurali, luoghi abbandonati, zone ai margini si rivelano attraverso modalità di ascolto che le riconfigurano come spazi estetici e critici inusitati ed aumentati, attraversati dal suono non solo come strumento, ma come metodo e dispositivo di indagine.

“Lungo questo percorso articolato, il suono valica territori, geografie, spazi, paesaggi, rivelandosi come il filo conduttore di una narrazione frammentata, complessa, mai trasparente, che lascia emergere le linee di paesaggi in costante trasformazione. Il suono ci esorta a ridefinire il senso degli spazi che attraversiamo, dei luoghi che abitiamo, invitandoci a tracciare le linee di paesaggi costruiti anche con le nostre traiettorie, attraverso il pensiero, la memoria, la risonanza, l’articolarsi ed il disarticolarsi di tracce materiali o effimere. All’interno di questo contesto, riscopriamo così la possibilità non solo di abitare i luoghi, ma anche, una volta di più, di immaginarli e costruirli rendendoli ambiente complessi e riecheggianti. Facendo esperienza del pensiero, in ultima analisi, come un’infinita risonanza.” (p. 14)

Milano: Meltemi, 196 pagine
Italiano, ISBN 9788883537158