Mediaterrae Vol.1: il territorio rurale come (nuovo) medium

“[…] Da questo humus nasce un’idea altra di comuni­cazione del territorio – con riferimento specifico alle aree rurali distanti dai grandi circuiti turisti­ci – informata da una sensibilità diversa, adatta a raccontare il territorio facendo ricorso a nuove logiche e linguaggi, ad aprire scenari poco esplo­rati per l’attuazione concreta di forme alternati­ve di promozione del territorio rurale, veicolate attraverso la selezione dei destinatari del mes­saggio, specificamente rivolto ad un target ben delimitato e contraddistinto da una serie di ele­menti conciliabili con la creazione di flussi turi­stici limitati e validi sotto il profilo economico. In questo contesto, nel quale ogni territorio è chiamato a mediare le proprie caratteristiche con un sistema culturale e di valori di derivazione disparata, diventa necessario “dotarsi di un preciso carattere (quello che nel marketing equi­vale alla vision di una marca) in un preciso siste­ma di relazioni che lo colleghino a quei segmen­ti di cittadini/consumatori potenziali il cui siste­ma valoriale è in tutto o in parte omologo a quel­lo espresso dal territorio appunto.” (D. Pitteri). Essere competitivi oggi, significa essere capaci di convertire la tradizionale bipartizione tra pro­duttore e consumatore in una sorta di rapporto dialettico tra due agenti posti sullo stesso piano, attraverso l’acquisizione di una conoscenza alla quale ancorare il potenziamento della propria identità e la capacità di relazionarsi ed operare ad un livello culturalmente elevato…“ (pp. 113-114)

Lioni, GAL CILSI, 113-116
Volume a cura di Mario Salzarulo ed Alessandra Cristina Celano
Italiano