Manifesto of Rural Futurism

dal 26 luglio all’11 ottobre, Istituto Italiano di Cultura, Melbourne
mostra di sound art

Luglio - Ottobre 2019

La mostra “Manifesto del Futurismo Rurale” è un progetto transnazionale che riconfigura in senso critico i discorsi sulla ruralità considerata come uno spazio di autenticità, utopia, anacronismo, provincialismo, tradizione, senso di stabilità, sia ai contrasti oppositivi sui quali queste narrazioni sono costruite: appartenenza/alienazione, sviluppo/arretratezza.

È necessario un approccio critico alla ruralità, oggi più che mai, per poter immaginare futuri “altri” per le comunità, i territori ed i luoghi rurali, al di là della dicotomia “alterità”/”identità”. Questa mostra tenta di rileggere le aree rurali come spazi complessi immersi attivamente nel dinamismo degli incontri, delle correnti e dei flussi delle geografie contemporanee, che mettono in questione le narrazioni del capitalismo e del metropolitanismo nelle quali esse sono marginalizzate e destinate all’oblio.

Questo progetto è un invito a far esperienza delle aree rurali, dei luoghi abbandonati e delle periferie urbane come spazi nei quali interrogare il nostro approccio alla storia e al paesaggio, il nostro senso di abitare un territorio e la relazione che abbiamo con esso. In questo senso, le pratiche di ascolto ci spingono ad attraversare criticamente le aree di confine dei territori rurali, mettendo in discussione concetti persistenti che riguardano l’ineluttabile marginalità, la residualità e la perifericità delle aree rurali.

La mostra comprende opere sonore di artisti che hanno realizzato lavori sul campo in Italia meridionale: Enrico Ascoli, Angus Carlyle, Luca Buoninfante, Jo Burzynska, Enrico Coniglio, Alejandro Cornejo Montibeller, Nicola Di Croce, Fernando Godoy, Miguel Isaza, Raffaele Mariconte, Marco Messina, Mollin + Voegelin, Alyssa Moxley, Philip Samartzis, Vacuamoenia, David Vélez, Sarah Waring, insieme ad una serie di immagini fotografiche realizzate in Abruzzo da Daniela D’Arielli.

L’intero progetto è supportato da diverse organizzazioni: Istituto Italiano di Cultura di Melbourne, Bogong Centre for Sound Culture, Liminaria/Interferenze new arts festival, Pollinaria ed il gruppo di ricerca Contemporary Art and Social Transformation della RMIT School of Art di Melbourne.

curatori: Leandro Pisano, Philip Samartzis