The Third Soundscape

La riscoperta creativa dell’esplorazione sonora apre nuovi spazi di riflessione sui processi di profonda trasformazione che riguardano i territori ed i paesaggi oggi. Il suono può aiutare a decolonizzare il nostro sguardo e a rivelare geografie e spazi che sono nascosti nella superficie delle mappe moderniste, mettendo in questione la combinazione autorizzata di materlali ed aprendo il paesaggio sonoro come un archivio in cui documenti, voci, oggetti e silenzi si disperdono.

La cultura occidentale ha prodotto rovine abbandonate e luoghi deterritorializzati ed è necessario venire a patti con questi luoghi fuori luogo, interrogando le loro storie sconosciute e nascoste, ascoltandole con il senso di aspettativa che i migranti hanno. Essere persenti nei luoghi e nel mondo significa sperimentare uno sguardo diverso sullo spazio circostante, uno sguardo lento che procede all’interno di un viaggio intimo che corrisponde al mettersi in discussione.

I progetti di artisti sonori come Peter Cusack, Enrico Ascoli, Fabio Lattuca e Pietro Bonanno mirano ad esplorare i luoghi abbandonati attraverso il suono. Essi aprono rari spazi estetici, creando un senso differente dei luoghi che hanno molto a che vedere con l’esperienza: esplorazioni sonore di luoghi come una costruzione sociale e politica. Tutti questi lavori dimostrano quanto le registrazioni sul campo, e cioè i field recording ci portino in profondità rispetto ai livelli dell’immagine e del linguaggio verbale e scritto per “trasmettere un senso potente della spazialità, dell’atmosfera e del tempo”, come ha affermato Peter Cusack.

Third Text 29 (1-2)
Londra: Routledge, 75-87
English, ISSN 0952-8822
peer reviewed